IL MESTIERE DI PROTEGGERE.

Iniziato l’addestramento degli operatori dell’Agenzia Nazionale della Protezione Civile albanese. Un’Albania protetta è un’Albania europea. L’Italia c’è e continuerà a esserci.

Un open space pubblico-privato per artisti e creativi dei Balcani grazie al programma “Culture and Creativity for the Western Balkans (CC4WBs)”

Culture and Creativity for the Western Balkans (CC4WBs) è un programma regionale finanziato dall’ Unione Europea con un budget di 8 milioni di euro (1,4 milioni in gestione ad AICS Tirana), che intende rafforzare la cultura come strumento per raggiungere coesione sociale e sviluppo sostenibile, promuovendo la riconciliazione e le relazioni di buon vicinato nei Balcani Occidentali, attraverso la pubblicazione di bandi pubblici e sovvenzioni ad artisti e creativi.
In Kosovo lavora Fondacioni17, organizzazione no-profit fondata nel 2018 ed impegnata nella promozione culturale, che CC4WBs ha supportato per ristrutturare un edificio di proprietà della Municipalità di Pristina e farne uno spazio di incontro tra soggetti pubblici e privati che accolga artisti e creativi, con un approccio inclusivo e in un’ottica di crescita professionale. In particolare, sono ora disposizione una sala lettura, uno spazio di co-working, uno studio di pittura, una sala multi-funzione e una postazione di montaggio audio-video.
Il progetto prevede inoltre residenze artistiche tra Shkodra, Albania e Skopje, in Macedonia del Nord, con l’intenzione di creare sinergie trans-frontaliere e scambi culturali, oltre a workshop, corsi di formazione e incontri con la comunità.

Nuovo progetto per ridurre la violenza di genere in Albania

Tirana, 28 febbraio 2025_Il Ministero della Salute e della Protezione Sociale albanese e UNFPA, in collaborazione e con il supporto del Governo italiano attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, hanno lanciato oggi un nuovo progetto triennale, con un budget di 1 milione di euro per un periodo di 36 mesi, che mira a combattere la violenza di genere in Albania.

L’obiettivo dell’iniziativa è rafforzare la governance dei sistemi di referral a livello municipale per le vittime di violenza di genere, promuovendo l’emancipazione delle donne e il rispetto dei diritti umani in 9 comuni: Dibër, Klos, Pogradec, Kolonjë, Korcë, Konispol, Vlorë, Selenicë, Tirana.

L’intervento si concentrerà su:

  • Garantire il buon funzionamento dei meccanismi di referral coordinati e dei fornitori di servizi a livello municipale, responsabili di proteggere dalla violenza di genere (operatori sanitari e psico-sociali, funzionari e accademia di Polizia);
  • Dare potere alle donne e alle ragazze, sopravvissute a tutte le forme di violenza, per godere di una vita libera dalla violenza attraverso awareness e sviluppo di competenze che ne supportino la reintegrazione;
  • Migliorare i quadri legali e normativi;
  • Rafforzare il ruolo delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni nazionali con l’obiettivo di garantire adeguamento e rispetto agli standard internazionali e nazionali contro la violenza contro donne e ragazze;
  • Rafforzare le capacità e le risorse degli attori statali e non statali per sviluppare e implementare una pianificazione e dei servizi contro la GBV.

Il Ministro della Salute e della Protezione Sociale, Albana Koçiu ha dichiarato: “Oggi compiamo un altro importantissimo passo avanti, ampliando il nostro servizio di protezione sociale. Attraverso questo progetto rafforzeremo le nostre capacità contro la violenza nei comuni di Tirana, Valona, ​​Korça, Pogradec, Dibra, Klos, Kolonja, Konispol e Selenica. Voglio sottolineare che questo è un progetto che ha meriti speciali: non cerca solo di curare o alleviare i sintomi della violenza di genere, piuttosto intende attaccare le ragioni fondamentali che spingono la violenza di genere ad essere ancora così presente nella nostra società”.

L’importanza dell’intervento è stata sottolineata anche dall’Ambasciatore d’Italia in Albania, Marco Alberti: “La violenza contro le donne riguarda principalmente le vittime, ma perpetua un ciclo di paura e ingiustizia con profondi impatti sociali. L’impegno dell’Italia è di unire le forze per sviluppare progetti incentrati sulle persone, proteggendo e assistendo le vittime e allo stesso tempo formando gli operatori per ridurre la violenza e creare una cultura di rispetto e dialogo“.

Nel contesto globale odierno e d’accordo con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile in Albania, la coordinatrice UN nel Paese, Fiona McCluney, ha dichiarato: “Quest’iniziativa vuole garantire che tutte le donne e le ragazze in Albania possano vivere una vita libera dalla violenza. Dobbiamo continuare, e persino ampliare, il dibattito pubblico su questo tema, stimolando l’azione collettiva contro tutte le forme di violenza“.

Negli ultimi dieci anni l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ha lavorato duramente per garantire l’integrazione del genere in tutte le iniziative. Le linee guida per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile del 2020 stabiliscono obiettivi e scopi del nostro impegno anche contro la violenza di genere, che è una priorità in Albania – secondo il quadro internazionale e in relazione al sistema italiano per la cooperazione allo sviluppo” ha affermato Stefania Vizzaccaro, direttrice di AICS Tirana.

Justine Coulson, Country Director per UNFPA Albania, ha sottolineato nel proprio discorso che “UNFPA è determinata a lavorare con i numerosi partner e il governo per mantenere la promessa fatta a donne e ragazze. Non vediamo l’ora di raggiungere risultati positivi e riscontrare sempre meno casi di violenza non solo nei comuni selezionati, ma in tutta l’Albania“.

 

In scena al Sarajevo Film Festival le diaspore e la loro capacità di creare società inclusive

Sarajevo, 19 Agosto 2025_L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e il Sarajevo Film Festival (SFF) hanno unito le forze nell’ambito del progetto “Valorizzare il potenziale della diaspora per promuovere l’adesione all’UE e la mobilità lavorativa nei Balcani Occidentali“, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), per evidenziare come le storie, le capacità e le prospettive della diaspora bosniaca possano ispirare la creatività, rafforzare la coesione sociale e contribuire allo sviluppo sostenibile nei Balcani occidentali.

Nell’ambito del 31° Sarajevo Film Festival, il più grande evento cinematografico dell’Europa sud-orientale, e del suo programma Talents Sarajevo rivolto a registi emergenti provenienti dalla regione, dal Caucaso, dalla Turchia e dall’Ungheria, l’OIM ha co-ospitato un dibattito pubblico dal titoloProspettive della diaspora: il cinema come cura: successo, identità e salute mentale nella migrazione“. L’incontro ha riunito l’acclamato regista svedese-bosniaco Goran Kapetanović e la produttrice Lejla Bešić, entrambi membri della diaspora bosniaca, i cui percorsi personali e professionali riflettono la resilienza, l’adattabilità e la creatività alimentate dalla migrazione. L’evento ha combinato dialogo, tutoraggio e networking per ispirare la prossima generazione di narratori, portando in primo piano le voci della diaspora e mostrando come le esperienze maturate all’estero possano rafforzare la creatività, la resilienza e lo sviluppo inclusivo in Bosnia ed Erzegovina e in tutta la regione.

La discussione ha esplorato temi come l’identità, l’appartenenza, la resilienza emotiva e il ruolo trasformativo delle storie nella costruzione di società maggiormente inclusive. Attingendo alle proprie esperienze di vita, i relatori hanno riflettuto su quanto muoversi tra culture diverse abbia plasmato il proprio lavoro, approfondito il legame con la Bosnia ed Erzegovina e influenzato il modo in cui rappresentano la migrazione sia sullo schermo che nella vita pubblica.

I membri della diaspora non sono solo ambasciatori culturali all’estero, ma rappresentano una straordinaria fonte di conoscenza, competenze e innovazione per il loro Paese d’origine” ha affermato Michael J.F. O’Mahony, Capo Missione dell’OIM in Bosnia ed Erzegovina. “Creando spazi di scambio significativi tra professionisti della diaspora e giovani talenti in Bosnia ed Erzegovina e in tutta la regione, stiamo costruendo ponti che promuovano sia la creatività che contributi tangibili al progresso sociale ed economicoha poi concluso O’Mahony.

Dall’inizio degli anni 2000, l’emigrazione dalla Bosnia-Erzegovina ha registrato una costante accelerazione, con oltre una persona su cinque nata nei Balcani occidentali che ora vive all’estero. Sebbene questa tendenza rappresenti una sfida per lo sviluppo socioeconomico a lungo termine, offre anche opportunità significative: i membri della diaspora sono spesso altamente istruiti e qualificati, e molti desiderosi di condividere le proprie competenze con le comunità d’origine.

«All‘Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo crediamo che le storie della diaspora siano narrazioni vive, che plasmano ciò che siamo. Nei Balcani occidentali, la nostra prospettiva si concentra sulle opportunità della circolazione dei cervelli: idee, competenze e creatività che si muovono in entrambe le direzioni, rafforzando i paesi di origine e le comunità in cui vivono i membri della diaspora» ha dichiarato Letizia Fischioni, Vice Titolare di AICS Tirana.

Il regista Goran Kapetanović da parte sua ha affermato: «Integrando le voci della diaspora in una piattaforma culturale di primo piano come il Sarajevo Film Festival, l’evento dimostra che la migrazione non è solo un motore di percorsi individuali, ma anche un catalizzatore di progresso collettivo. La narrazione, in particolare attraverso il cinema, può sfidare le percezioni, incoraggiare l’empatia e aprire le porte a nuove forme di collaborazione tra la Bosnia ed Erzegovina e la sua diaspora globale».

All’incontro ha partecipato anche l’Ambasciatrice d’Italia a Sarajevo, S.E. Sarah Eti Castellani, che ha dichiarato: «L’Italia crede fermamente che le voci della diaspora svolgano un ruolo cruciale nel plasmare il tessuto culturale, sociale ed economico della nostra società globale. Quando le persone attraversano i confini, portano con sé conoscenze, tradizioni e prospettive, arricchendo le comunità a cui aderiscono e costruendo ponti tra i Paesi. Questo è particolarmente vero per i Balcani occidentali, dove la migrazione è da tempo una forza potente che influenza sia lo sviluppo locale che i legami transnazionali. I legami tra Italia e Bosnia-Erzegovina esemplificano questa dinamica, con le comunità che contribuiscono allo scambio culturale, alla cooperazione economica e alle relazioni umane di lunga data».

Risultati e ambizioni di una grande storia di cooperazione

Albanian Daily News intervista Nino Merola.

There is great potential for the growth of the Albanian economy, says the Head of Italian Agency for Development Cooperation (IADC), Nino Merola, who made a wrap up of the activities of the Agency in Albania while unveiling the ambitions for the future cooperation.

Speaking to Albanian Daily News in an exclusive interview Mr. Merola laid special stress on the maritime field seeing in what he called ‘Blue Economy’ an untapped potential source. “Italy has offered its partnership and friendship to Albania in order to start this action,” he said, adding that work had already started on several topics and issues which are linked to the maritime economy, support to fisheries’ activities, both industrial and artisanal, aquaculture, lagoons etc. “When we talk about environment we talk about nature. I think that Italy is the leading partner in this field. We have financed the creation of 10 national parks plus the national marine park that does exist in Albania. We consider that nature is one of the main assets for Albania’s development not only from the economic point of view but also from the point of integration in EU,” noted Mr. Merola full of enthusiasm for Albania’s gorgeous nature.

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IADSA. Il cambiamento in corso.

La comunità di Permet beneficerà presto di un nuovo cinema.

Sono iniziati i lavori dei 40 progetti territoriali finanziati in Albania con i fondi del Programma di Conversione del Debito. In questa prima news, l’apertura del cantiere del nuovo cinema di Permet. Realizzato dal Cesvi, in partnership con la Municipalità. Segui tutti gli aggiornamenti sul nostro sito web e sulle nostre pagine social.

Team leader nell’ambito del progetto “EU for Economic Development – Tourism-led, local economic development, with a focus on Cultural Heritage”. Avviso di selezione.

Paese: Albania

Posizione: Team leader in the framework of the project “EU for Economic Development – Tourism-led, local economic development, with a focus on Cultural Heritage” – AID 12293, financed by the European Union and executed by the Italian Agency for Development Cooperation (AICS)

Scadenza: 22 marzo 2022

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Conclusa la prima fase dei corsi di formazione per gli esperti della Protezione Civile Albanese

Dal 21 al 28 giugno 2023, a Tirana, nell’ambito del progetto “Realizzazione di un Centro Operativo Nazionale per  le Emergenze Civili dell’Agenzia Nazionale di Protezione Civile albanese”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, per un ammontare 1 milione di Euro, è stato realizzato il Corso per gli esperti della Protezione Civile albanese in collaborazione ed in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri Italiana e della Protezione Civile Toscana/Città Metropolitana di Firenze.

Alla formazione, realizzata tramite cinque moduli formativi teorici, alla quale hanno partecipato 24 esperti albanesi del sistema della Protezione Civile, è stata aggiunta un’esercitazione pratica volta a perfezionare la risposta della Protezione Civile Albanese in seguito ad eventi catastrofici, per la gestione di differenti tipologie di emergenze (alluvioni, incendi, terremoti, ecc).

La seconda parte del corso si svolgerà in Italia, presso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri Italiana e presso la Protezione Civile Toscana/Città Metropolitana di Firenze.

Visti gli eventi calamitosi in aumento negli ultimi anni, il programma è fortemente   corrispondente ad una priorità sempre crescente del Governo Albanese, sia a livello centrale sia a livello locale: le emergenze civili.

I corsi intendeno coinvolgere, in maniera strutturata, sostenibile e proattiva, il know-how italiano della Protezione Civile, un modello di eccellenza riconosciuto a livello internazionale.