La Cooperazione Italiana e l’integrazione dell’area adriatico-balcanica

Martedì 20 febbraio il Direttore AICS Marco Riccardo Rusconi, insieme alla Titolare della Sede di Tirana Stefania Vizzaccaro e la Vice Titolare Letizia Fischioni, ha partecipato alla Riunione degli Ambasciatori d’Italia nell’area adriatico-balcanica a Skopje, in Macedonia del Nord. All’evento hanno preso parte per la DGCS anche il Vice Direttore Roberto Colamine’ e il Vicario dell’Ufficio V, Dott. Filippo Romanengo.Durante la conferenza il Direttore Rusconi ha ricordato quanto l’impegno della Cooperazione Italiana nei Balcani Occidentali, iniziato nei primi anni ‘90, sia profondamente radicato nella storia nazionale e come, anche grazie alla vicinanza geografica, ci abbia permesso di essere un interlocutore privilegiato dei Paesi dell’area e di consolidare le relazioni tra le due sponde dell’Adriatico. Il Direttore ha quindi sottolineato l’importanza del ruolo attuale della Cooperazione Italiana nell’area nel quadro dell’ampio sforzo per l’integrazione della regione nell’Unione Europea avviato nel 2014, con attività volte a favorire il dialogo e costruire ponti e dando dimostrazioni concrete di come le comunità locali insieme siano più forti e possano raggiungere livelli più alti di benessere e sviluppo e rafforzando anche le prospettive di pace.In tale ottica, il rafforzamento dell’approccio regionale degli interventi è pertanto cruciale ed è per questo che la Sede AICS Tirana, attualmente responsabile per gli interventi di cooperazione in 5 dei 6 Paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Serbia), ha dapprima realizzato nel corso degli scorsi anni iniziative gemelle in diversi Paesi, quali NaturAlbania, NaturBosnia e NaturKosovo, e poi vere e proprie iniziative a carattere regionale come Culture & Creativity 4 Western Balkans, a valere sui fondi europei. Nel prossimo futuro – nel quadro della programmazione 2024 in via di definizione – tale approccio verrà ulteriormente rafforzato con ulteriori interventi regionali incentrati su tre obiettivi di lungo periodo, come la formazione tecnico-professionale finalizzata a concrete opportunità di occupazione nei settori agro-alimentare e turistico, la promozione della digitalizzazione anche in ambiti tradizionali come l’agricoltura e lo sviluppo rurale e la promozione di processi inclusivi di rafforzamento istituzionale in diversi ambiti tra cui la riduzione del rischio di disastri, in cui l’Italia può esprimere expertise internazionalmente riconosciute attraverso il coinvolgimento di attori del Sistema Italia.

Gli interventi regionali, ha concluso il Direttore Rusconi, rappresentano un valore aggiunto per molteplici ragioni: sono strumenti di promozione del dialogo e della collaborazione tra esperti e professionisti nei settori chiave dello sviluppo che favoriscono una migliore comprensione delle sfide e delle opportunità dell’area, con un effetto moltiplicatore dei risultati e dell’efficacia delle azioni; oltre ai risultati tecnici, creano anche le condizioni per agevolare il dialogo a livello politico, rafforzando il processo di riconciliazione nell’area.