Salvaguardia del patrimonio ambientale e sviluppo di un turismo sostenibile: la strategia di AICS Tirana nel settore Ambiente alla COP29 di Baku

Lo scorso 15 novembre si è svolto a Baku, presso il Padiglione Italia alla COP29, un side event dedicato all’area del Mediterraneo, sempre più al centro del dibattito internazionale sui cambiamenti climatici. La regione, infatti, si sta riscaldando a un ritmo superiore alla media globale, con conseguenze significative su risorse naturali, biodiversità, stabilità sociale ed economica. Quanto a riscaldamento, il Mediterraneo è secondo solo all’area dell’Artico.

In un contesto di aumento delle temperature globali limitato a 1,5°C, si prevede che il 18% della popolazione mediterranea sarà soggetto a scarsità idrica. Inoltre, il livello delle acque marine ha iniziato a salire già dal secolo scorso a una media di 1,4 mm all’anno. Oltre a ridurre le terre costiere adibite all’agricoltura, l’innalzamento delle acque marine va ad intaccare le riserve sotterranee di acqua potabile, riducendone di fatto la quantità utilizzabile per uso umano ed agricolo. Nel Mar Mediterraneo troviamo il 7,5% della biodiversità marina globale. In parallelo, l’incremento dei fenomeni siccitosi sta diventando un dato allarmante, la cui frequenza e durata sta mettendo a rischio le attività economiche nazionali e le società soprattutto urbane.

L’evento, aperto dal Direttore di AICS, Marco Rusconi, ha dato l’opportunità di discutere soluzioni innovative ed alcune iniziative messe in campo da AICS Tirana nell’area dei Balcani Occidentali, grazie anche agli interventi dell’Unione per il Mediterraneo, rappresentata dal Vice Segretario Generale Senior, Grammenos Mastrojeni e da UNDRR (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), rappresentata da Luca Rossi, Coordinatore Senior dell’Iniziativa Early Warnings for All (EW4A).

Nel proprio intervento, la Vice Titolare di AICS Tirana, Letizia Fischioni, ha avuto modo di presentare la strategia della Sede nel settore Ambiente, partendo dai i tre progetti, NaturAlbania, NaturBosnia e NaturKosovo, che hanno dato l’imprinting al complesso delle attività attualmente in corso nell’area dei Balcani Occidentali. Si tratta di iniziative che combinano la salvaguardia del patrimonio naturale e della biodiversità con lo sviluppo di un modello di turismo sostenibile, lavorando su due fronti: con le autorità locali per proteggere il patrimonio naturale e con le comunità locali per trarre beneficio da un turismo sostenibile in cui un ambiente naturale salvaguardato e ben mantenuto – oltre a ridurre gli effetti del global warming – può generare occupazione e sviluppo economico.

La tutela ambientale si pone dunque non solo come un’azione doverosa, per cercare di ridurre le conseguenze del cambiamento climatico, ma soprattutto come una risorsa per sviluppare in maniera sostenibile le aree di intervento.