Sarajevo, 22 Ottobre 2024 – Lanciato ufficialmente da AICS Tirana e UNODC – The United Nations Office on Drugs and Crime il progetto “Rafforzamento della capacità e del coordinamento della magistratura e delle forze dell’ordine in Bosnia-Erzegovina per affrontare efficacemente la corruzione e la criminalità economica”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Principali partner e beneficiari delle attività saranno innanzitutto importanti istituzioni giudiziarie locali quali l’Alto Consiglio della Magistratura (HJPC), i Centri di Formazione Giudiziaria della Repubblica Srpska e della Federazione (CEST) e l’Agenzia per la Prevenzione della Corruzione e il Coordinamento della Lotta contro la Corruzione (APIK).
Rafforzare le capacità di condurre indagini finanziarie e impegnarsi nel recupero dei beni è un obiettivo chiave del progetto, attuando strategie anticorruzione e promuovendo un migliore coordinamento tra polizia, pubblici ministeri e le altre parti interessate. In questo modo, il progetto intende contribuire al soddisfacimento dei requisiti richiesti dall’Unione Europea per il processo di adesione, in relazione alla lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, sostenendo l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (di cui la Bosnia-Erzegovina è uno Stato membro) e promuovendo il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare l’SDG 16 relativo a pace, giustizia e istituzioni solide.
Durante il proprio intervento la Direttrice di AICS Tirana Stefania Vizzaccaro ha sottolineato il ruolo delle istituzioni bosniache, che “hanno mostrato una chiara volontà di lavorare insieme per creare un sistema giuridico più forte, ricoprendo un ruolo non solo di beneficiarie ma anche di protagoniste attive nel processo di riforma, essenziali per realizzare le nostre ambizioni condivise di trasparenza, integrità e giustizia”.
“La lotta alla corruzione è fondamentale nel percorso della Bosnia-Erzegovina verso l’adesione all’Unione Europea” ha affermato S.E. Danka Savić, Ambasciatrice e Rappresentante Permanente della Bosnia-Erzegovina presso le Nazioni Unite a Vienna. “Non è solo un obbligo giuridico ma una sfida cruciale, che deve essere superata per affiancare il nostro Paese alla famiglia europea. Ciò richiede non solo l’approvazione di nuove leggi ma anche, cosa ancora più importante, la loro attuazione coerente ed efficace. Saranno necessarie riforme significative e siamo pienamente impegnati in questo processo difficile ma necessario”, ha sottolineato inoltre l’Ambasciatore Savić.
“UNODC è da lungo tempo impegnato a sostenere gli Stati membri nei loro sforzi volti a prevenire e contrastare la corruzione, in particolare attraverso l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione. Detta Convenzione fornisce un solido quadro giuridico per la cooperazione internazionale, la criminalizzazione dei reati di corruzione, il recupero dei beni e le misure preventive. Questo progetto in Bosnia-Erzegovina ci consentirà di affrontare tali esigenze attraverso un approccio multi-agenzia progettato in base alle priorità nazionali e da realizzare in piena collaborazione con altre agenzie sorelle e partner internazionali” ha affermato Danilo Rizzi, Direttore Regionale dell’UNODC e Rappresentante per l’Europa Sud-Orientale.
Come osservato infine da Lorenzo Donatelli, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia -Erzegovina, il progetto “sfrutterà al massimo l’esperienza delle istituzioni giudiziarie italiane e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione per facilitare la formazione e il coordinamento interistituzionale, a beneficio dell’intero sistema giudiziario della Bosnia – Erzegovina”.