Contesto
L’impegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nei Balcani Occidentali è parte del più ampio impegno europeo per l’integrazione dei Balcani Occidentali noto come Processo di Berlino avviato nel 2014.
Nel 2018, i documenti della Commissione Europea A credible enlargement perspective and enhanced EU engagement for Western Balkans e EU-Western Balkans six flagship initiatives hanno stabilito sei priorità e aree d’intervento: Stato di diritto, Politiche di sicurezza e gestione dei flussi migratori, Sviluppo socio-economico, Connettività dei trasporti e dell’energia, Digitalizzazione, Riconciliazione e buon vicinato.
Inoltre, nel 2021, come risultato del Summit di Brdo, una Green Agenda e un piano d’azione dettagliato sono stati adottati per la riduzione dell’inquinamento e delle emissioni di gas inquinanti, la gestione della transizione energetica, l’economia circolare, la protezione della biodiversità, l’allevamento e l’agricoltura sostenibile.
L’Unione Europea ha aperto negoziati d’adesione con il Montenegro nel 2012 e con la Serbia nel 2014. Il 19 luglio 2022, sono stati aperti i negoziati d’adesione con la Macedonia del Nord e l’Albania. Dal 2016, la Bosnia ed Erzegovina e il Kosovo sono potenziali candidati.
Il processo d’integrazione è in corso. Le iniziative di cooperazione finanziate dai donatori europei – l’Italia è fra i maggiori - sono pianificate e realizzate in stretto coordinamento con i Governi dei Balcani Occidentali. L'impegno condiviso, che va dai cittadini alle Istituzioni, sta migliorando costantemente la qualità della vita delle comunità locali e gli standard legislativi ed economici. L’agenda di riforme dei Paesi dei Balcani Occidentali procede sempre più rapidamente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, causata dell'invasione russa, verso il comune obiettivo dell'integrazione economica e politica europea.
Uno storico impegno nei Balcani Occidentali
L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha avviato le sue attività in qualità di Agenzia governativa a gennaio 2016, a seguito dell’approvazione della legge 125/2014. Il suo impegno attuale è in continuità con la storia di cooperazione del Governo italiano nei Balcani Occidentali e nel mondo.
Nei Balcani Occidentali, il Governo italiano ha finanziato iniziative di cooperazione internazionale fin dal 1991. Il primo intervento è stato l’Operazione Pellicano per superare l’emergenza umanitaria causata dalla caduta del regime comunista in Albania. L’Operazione fu progettata e diretta dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Le emergenze, dalla mancanza di cibo al vuoto istituzionale, dalla protezione dei rifugiati alla lotta contro la povertà, hanno caratterizzato l’impegno di cooperazione per tutti gli anni Novanta. L’Operazione Pellicano (1991-1993) e, per citare una seconda, essenziale iniziativa di cooperazione, l’Operazione Internazionale Alba, pianificata e diretta dal Governo italiano nel 1997, ebbero successo. Nuove sfide di cooperazione cominciarono.
Nel 2002 il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi pose la prima pietra del nuovo Ponte di Mostar. Il ponte, distrutto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, fu ricostruito e inaugurato nel 2004. Oggi è un simbolo di incontro fra culture, etnie e religioni diverse. L’Italia è stato il principale donatore in quell’iniziativa straordinariamente significativa della comunità internazionale, un punto di svolta per l’Europa.
Nuove infrastrutture, dalle strade alla distribuzione dell’acqua e dell’energia, sono state pianificate e costruite. In questo periodo, l’Italia ha proseguito il suo impegno di cooperazione sulla difesa dei diritti umani, la protezione civile, la lotta alla povertà e il miglioramento della qualità della vita delle comunità locali. Nuove scuole e ospedali sono stati costruiti, servizi per le persone con disabilità sono stati creati, nuove imprese sono state sostenute.
Anche se restavano delle criticità, la strada verso l’Unione Europea era aperta.
La nuova guida del Sistema Italiano di Cooperazione allo Sviluppo
In base alla Legge 125/2014, l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo coordina e dirige all'estero il Sistema Italiano di Cooperazione allo Sviluppo, pubblico e privato, seguendo gli indirizzi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell'Italia.
Il suo compito principale è il partenariato tecnico con i Governi beneficiari delle politiche e dei fondi italiani di cooperazione, dall'individuazione di nuove iniziative alla gestione e al monitoraggio di quelle in corso, inclusi i progetti approvati e avviati prima del 2016, primo anno di attività dell'Agenzia.
Nei Balcani Occidentali, il Sistema Italiano di Cooperazione allo Sviluppo che attua le iniziative finanziate dal Governo italiano è composto da un vasto numero di attori pubblici e privati, ben radicati in tutta la regione.
La vicinanza geografica e culturale ha reso l'elenco lungo e diversificato, a partire dall'organo costituzionale italiano Consiglio Superiore della Magistratura e dall'Autorità Nazionale Anti Corruzione che affiancano il Ministero della Giustizia e la Scuola Superiore della Magistratura in Albania per la riforma giudiziaria e per una nuova generazione di magistrati albanesi.
Importante partner della cooperazione italiana è il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che supporta la gestione del rischio di disastri e il rafforzamento delle istituzioni nazionali di protezione civile dei Balcani Occidentali, per offrire alle comunità locali un servizio pubblico più vicino agli standard europei, dai mezzi tecnici alle capacità professionali.
La storia di amicizia e cooperazione tra l'Albania e la Regione Puglia, iniziata nel 1991, è ben nota, una collaborazione tra persone che ha contribuito nei fatti a superare l'emergenza umanitaria. La Regione Puglia è da tempo presente sul territorio con un ufficio a Tirana. Solo per citare il suo impegno più recente come partner attuatore di iniziative di cooperazione, la Regione Puglia, finanziata dal Governo italiano, affianca il Ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale dell’Albania e le Municipalità di Valona e Himare, condividendo le migliori pratiche del Salento, per migliorare gli standard di gestione turistica locale e una più forte narrativa territoriale, attenta alle tematiche ambientali e basata sull'identità culturale locale e sui prodotti tipici.
Da Sud a Nord della costa adriatica italiana, la Regione Molise, la Regione Marche e la Regione Emilia Romagna lavorano nei Balcani Occidentali in numerose iniziative di cooperazione, dalla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale allo sviluppo sostenibile del turismo, dall'istruzione alla crescita delle capacità istituzionali.
Realizzano o hanno recentemente portato a termine attività di cooperazione, la Regione Toscana, per i servizi sanitari nazionali, la Regione Trentino, per l'innalzamento degli standard turistici, e la Regione Umbria per il settore agroalimentare.
È ampiamente ramificata nei Balcani Occidentali la presenza di organizzazioni non governative italiane focalizzate sullo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali, e operanti in Albania da Malesi e Madhe a Permet e lungo tutta la Via Dinarica, in Bosnia & Herzegovina e in Kosovo. Migliori servizi sanitari ed educativi, inclusione sociale, parità di genere, nuove microimprese, con particolare attenzione alle opportunità per le nuove generazioni, sono solo alcune delle tante questioni affrontate dagli esperti e dai volontari della società civile italiana.
Un forte partenariato sul territorio lega il Governo italiano alle Agenzie delle Nazioni Unite. Nel 2021 l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha finanziato iniziative realizzate da Agenzie delle Nazioni Unite, quali UNDP, OIM e UN Women, a sostegno della protezione dell'area marina protetta di Karaburun Sazan nella baia di Valona e della Via Dinarica in Bosnia & Erzegovina, l'impegno della diaspora albanese nel percorso di sviluppo sostenibile e di riforme istituzionali dell'Albania, l'empowerment delle donne e la parità di genere.
L'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo è un ponte di risorse umane, idee e capacità tecniche tra i Governi dei Balcani Occidentali e le migliori pratiche italiane per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali e l'integrazione europea della regione.