La Serbia (Repubblica di Serbia) è uno Stato dell'Europa sudorientale senza sbocco sul mare, compreso tra il bassopiano pannonico e la penisola balcanica. Conta circa 7 milioni di abitanti e la sua capitale è Belgrado.
Fino al 1992 la Serbia fa parte della Jugoslavia, per essere successivamente ridotta alla sola Unione Statale di Serbia e Montenegro; in seguito al referendum del 21 maggio 2006 il Montenegro sceglie l'indipendenza e la Federazione viene sciolta, trasformando anche la Serbia in Stato sovrano. La fine dell'Unione segna l'ultimo capitolo nel processo di separazione delle sei repubbliche appartenenti alla vecchia Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (Serbia, Montenegro, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia), proclamata nel 1945.
Nel 2023 si segnala una significativa crescita economica della Serbia, grazie a una buona performance dei settori agricolo e infrastrutturale, accanto ad una decisa ripresa del settore energetico dopo la crisi del 2022. Sul lato della spesa, le esportazioni nette e i consumi costituiscono i principali motori della crescita, mentre gli investimenti subiscono una contrazione. Nel medio termine, si prevede che l'economia cresca costantemente intorno al 3-4% annuo, sostenuta da aumenti nei consumi e negli investimenti accanto ad un incremento nelle esportazioni.
Il Paese è membro delle Nazioni Unite, dell’OSCE e del Consiglio d’Europa.
Processo di adesione – cronologia essenziale [1]
Dicembre 2009 – La Serbia presenta domanda di adesione alla Unione Europea
Marzo 2012 – Riconosciuto alla Serbia lo status di paese candidato
Gennaio 2014 – Avviati i negoziati di adesione
Luglio 2016 – Aperti i 2 capitoli chiave di negoziato relativi allo Stato di Diritto
Dicembre 2021 – Aperto il “gruppo dei 4 capitoli” su agenda verde e connettività sostenibile
Febbraio 2023 – Presentata dalla UE una proposta per la normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia, necessaria per l’integrazione di entrambi i Paesi nell’Unione
La Cooperazione Italiana allo Sviluppo è presente in Serbia dal 2001 e le sue attività hanno accompagnato il processo di stabilizzazione con interventi a favore del rafforzamento istituzionale, dello sviluppo economico e delle politiche sociali. I settori d’intervento sono stati molteplici e centrati sull’alleviamento della povertà ed il miglioramento delle condizioni socio-economiche. Si è inoltre fornita assistenza tecnica a diversi ministeri per sostenerne l’allineamento agli standard comunitari sugli appalti pubblici. Lo sviluppo economico del Paese è stato sostenuto anche da crediti di aiuto, nell’ambito delle Linee di Credito per la Promozione e lo Sviluppo delle PMI, in particolare per infrastrutture nel settore ambientale e agricolo.
Attualmente AICS gestisce 2 iniziative in Serbia per un impegno finanziario complessivo di circa 14,5 MLN EUR. Oltre al progetto EU support for Internal Market finanziato dall’Unione Europea, la Sede sta completando le attività del cosiddetto “Protocollo Antonione”, pacchetto di 12,9 MLN EUR volto a fornire beni e servizi nei settori chiave per lo sviluppo della Serbia, in partnership con il Ministero per l’Integrazione europea e dicasteri nazionali specifici (Agricoltura, Foreste e Gestione delle risorse idriche, Protezione ambientale, Educazione, Scienze e Sviluppo tecnologico, Energia e Miniere, Salute).
[1] Per approfondire le relazioni tra Serbia e UE: Serbia - European Commission (europa.eu)